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Il declino delle religioni nelle società occidentali non equivale alla scomparsa della vita religiosa. L’uomo moderno possiede una spiritualità che non è più regolata dalle istituzioni religiose ma dal desiderio personale. Ma è possibile raggiungere il Mistero del mondo, abbandonando i sentieri tracciati dalle grandi tradizioni religiose? Senza conoscere la grammatica del sacro non si rischia di trasformare il dialogo con l’Altro in un narcisistico monologo dell’ego? Uno strumento per comprendere l’«esperienza religiosa» in un contesto segnato dal pluralismo etnico e culturale.
Adam Kiełtyk, nato a Danzica nel 1980, è presbitero della diocesi di Milano. Dopo gli studi specialistici, compiuti presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, è diventato docente all’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Milano. La sua ricerca teologica si concentra sui temi dell’esperienza religiosa e della teologia delle religioni. Ha pubblicato presso la Glossa la sua tesi di dottorato: La struttura dell’esperienza religiosa. La questione metodologica nella proposta di Richard Schaeffler (2016).
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