Teologia rivista
Nominare Dio è un’operazione impossibile, se non viene da Lui. Insistere è idolatrico. Una teologia autentica non può che essere kerygmatica. Ma ciò che la fede crede non rimane semplicemente accostato a ciò che la ragione sa, perché ciò che la fede biblica confessa come vero a proposito di “Dio” porta in sé una consistenza dell’umano riconoscibile all’intelligenza.
È proprio il dispositivo di rivelazione che la Scrittura mette in opera a conferire all’esperienza umana una rilevanza teologica; si potrebbe dire anche “escatologica”, in ragione della sua implicazione nell’iniziativa dell’assoluto di “Dio”. La novità graziosa che Dio è per l’uomo non si consegna a lui al di fuori e a prescindere dall’autoconsegna dell’uomo istituito come altro da Dio.
Completa il fascicolo una corposa presentazione dei principali orientamenti nel dibattito recente della teologia francese.
Guido Benzi: Dinamismo, figura e teologia biblica in Paul Beauchamp
Roberto Vignolo: La Bibbia come «racconto totale»
Benoît Bourgine: Teologia biblica come teologia della Bibbia
Giovanni Trabucco: Il “velo” del Libro. Antropologia biblica e autonominazione di Dio
Vincent Holzer: La teologia nello spazio pubblico a prezzo di una de- teologizzazione? Teologico-politico, teologia “confessionale” e istanza apofatica
Giovanni da Mantova
Maurizio Chiodi
Štefan Hosta
Antonio Ferrentino
Marco Bernuzzi