Papa Francesco, scrivendo ai cardinali il 16 settembre 2024, ha ricordato loro il decennale cammino di riforma della Curia romana, concretizzatasi nel 2022 con la promulgazione della Costituzione apostolicaPraedicate evangelium, «al fine di garantire che la Curia Romana coadiuvi il Successore di Pietro nell’esercizio del suo supremo ufficio pastorale per il bene e il servizio della Chiesa universale e delle Chiese particolari». A questo argomento è dedicato il presente volume, che raccoglie le relazioni dell’incontro di studio, tenutosi a La Thuile (Ao) dal 3 al 7 luglio 2023. Organizzatore è stato il Gruppo Italiano Docenti di Diritto Canonico, nato per iniziativa di alcuni docenti alla chiusura del Concilio Vaticano II, con lo scopo di confrontarsi sulle varie tematiche giuridiche per l’insegnamento del Diritto canonico.
I vari contributi del volume affrontano alcune tematiche, di vario ambito e spessore, riguardanti la nuova organizzazione della Curia romana. I primi due hanno un carattere generale e introduttorio: il primo contestualizza la nuova Costituzione nel quadro storico delle continue riforme che si sono avute nel corso dei secoli, mentre il secondo la legge in una prospettiva prettamente ecclesiologica. Seguono cinque contributi, che illustrano, in modo più analitico, i princìpi ispiratori e le novità strutturali dellaPraedicate evangelium; i rapporti tra la Curia romana e gli organismi episcopali; la potestà vicaria della Curia romana e il suo esercizio; la situazione del personale a servizio della Curia romana; in modo specifico viene poi illustrata l’identità del Dicastero per l’evangelizzazione e si affronta il nuovo assetto degli organismi con competenze economiche. Il volume riporta alla fine anche i tre interventi in occasione della tavola rotonda conclusiva dell’incontro sul tema «Il Dicastero per lo Sviluppo Umano Integrale: questioni aperte». Oltre a questi contributi, che riguardano l’argomento centrale dell’incontro, ce n’è anche uno specifico per la Chiesa in Italia, che tocca il tema pratico, e alquanto sensibile, delle Convenzioni diocesi-parrocchie e Istituti di vita consacrata o Società di vita apostolica.
Gilbert Keith Chesterton ha scritto, nel libroOrtodossia: «Non è necessario dibattere sulle parole “evoluzione” o “progresso”: personalmente preferisco chiamarle “riforme”, perché la riforma implica una forma. Implica che stiamo cercando di modellare il mondo secondo un’immagine particolare, di renderlo qualcosa che già vediamo nelle nostre menti».
Al di là del differente contesto, questa riflessione ci sembra calzare a pennello all’oggettiva presa di coscienza che da sempre la Chiesa ha avuto di riformare continuamente sé stessa, le istituzioni che la compongono e gli istituti giuridici di cui si serve in quanto organismo sociale, adeguandosi al Vangelo, l’unica vera «forma», che rimane un impegno costante e perseverante che non è altro che la conversione del cuore. Di fatto, delle tante riforme istituzionali che hanno costellato la vita della Chiesa, hanno prodotto frutti solo quelle che sono state fatte proprie e attuate con questo spirito di conversione da parte dei singoli pastori e fedeli.
Il pregio di questa raccolta di interventi è proprio quello di presentare con chiarezza giuridica la Costituzione ora vigente, senza dimenticare la necessità di questa personale accoglienza e adesione.
Fonte da: La Civiltà Cattolica, Quaderno 4187 - pag.516-517
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