Contemplatio
A distanza di trent'anni da quando sono state tenute dall'Autore queste lezioni sul tema dell'esperienza spi-rituale si può tranquillamente dire che esse non hanno perso un grammo della loro preziosità e della loro fulminante chiarezza e profondità. L'articolazione del discorso si snoda a partire dalla figura dell'uomo spirituale, di chi, cioè, “nato dallo Spi-rito” (Gv 3), vivente “secondo lo Spirito” (Gal 5,13), unicamente riferito a Gesù Cristo, è capace di esserne “memoria”, qui ed ora, in questo tempo e per questo tempo. L'Autore, nel precisare la fenomenologia dell'esperienza spirituale autentica, mette in guardia da ogni riduzione di essa a emozione, a sperimentalismo, a immediatismo. Successivamente, viene precisata anche la lettura dell'esperienza mistica cristiana, la quale – se autentica – non può prescindere dalla fede che, anzi, ne definisce l'autenticità. Si è così ricondotti al cuore del problema: quello di riconoscere, innanzitutto, la “figura del cri-stiano”, per ritrovare, la qualità cristiana dell'esistenza, che connota e definisce le diverse “figure del cristiano”.
Marco Bernuzzi
Massimo Epis (ed.)
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